Sono
entrato nel lager di Mauthausen il 5 agosto 1944, come deportato
politico; ne sono uscito nel maggio del 1945, in seguito alla
liberazione del campo da parte degli americani.
Mi sono sempre ritenuto fortunato per il fatto di essere uscito vivo dal
lager e ho vissuto tutti questi anni in pace con me stesso e con gli
altri. Ho anche sempre pensato che la mia fortuna non dovesse andare
sprecata; per questo motivo ho raccontato la mia storia in un libro, dal
titolo Un partigiano a Mauthausen. In esso parlo della mia esperienza di
partigiano, della mia cattura nel marzo del 1944, della mia detenzione
alle Nuove di Torino, poi a Fossoli, quindi a Bolzano, infine a
Mauthausen.
Il libro è stato pubblicato nel 1985; da allora ho iniziato a portare la
mia testimonianza nelle scuole, ad accompagnare gli studenti nei viaggi
della memoria in Germania e in Austria e a raccogliere i documenti che
costituiscono la mostra qui presentata, che dal 27 gennaio 2001 espongo
nelle scuole, nelle sedi dei comuni e delle associazioni.
A chi mi chiede perché ho aspettato tanto a parlare rispondo con le
parole di un deportato, citate da Anna Bravo e Daniele Jalla:
«Raccontare poco non era giusto, raccontare il vero non si era creduti.
Allora ho evitato di raccontare. Sono stato prigioniero e bon – dicevo».
Pinerolo, maggio 2007
Sergio Coalova