Legenda
A. Corpo di guardia principale e torretta.
BI.. Settore I.
BII. Settore II.
BIII. Settore III ( in costruzione).
BIa. Sezione femminile.
BIb. Ex sezione maschile dal 1943 sezione femminile.
BIIa. Sezione quarantena.
BII. Sezione delle famiglie ebree ungheresi provenienti da Terezin (Theresienstadt).
BIIc. Sezione ebrei ungheresi.
BIId. Sezione Maschile.
BIIe. Sezione degli zingari (Zigeunerlager).
BIIf. Infermeria dei prigionieri .
C. Comando del campo e alloggi delle S.S.
D. Magazzini degli oggetti di proprietà degli uccisi (“Canada”).
E. Rampa di scarico dei convogli in arrivo, dove veniva effettuata la selezione.
F. Bagni.
G. Fosse e roghi su cui venivano bruciati i corpi.
H. Fosse comuni dei prigionieri di guerra sovietici.
I: Prime camere a gas provvisorie.
J. Seconde camere a gas provvisorie.
KII Camera a gas e crematorio n.2.
KIII Camera a gas e crematorio n.3
KIV Camera a gas e crematorio n.4
KV Camera a gas e crematorio n.5
l. Latrine e lavatoi.
Auschwitz è stato il luogo in cui la
ferocia umana si espresse nel modo più inaudito e calcolato; e anche il posto
ove gli interessi del grande capitale (Krupp, Farben ecc.) si allearono con la
potenza distruttrice del nazismo.
Il 27 aprile 1940, Himmler ordina di costruire ad Auschwitz un campo di
concentramento. L’area inizialmente progettata viene successivamente estesa per
far posto ai progetti di Himmler di creare attorno al campo un’area per
sperimentazioni agricole; di Heydrich per costruirvi un secondo campo di
concentramento; di Göring per installarvi una fabbrica dell’I. G. Farben.
Il 1° marzo 1941 Himmler ordina al comandante Höss di ingrandire il campo fino
alla capienza di 30.000 prigionieri; di costruire a Birkenau un campo per
100.000 prigionieri; di fornire 10.000 prigionieri alla Farben per la
costruzione del suo stabilimento carbochimico per la produzione di gomma e
benzina sintetiche e di coltivare l’area di pertinenza del campo.
Nelle intenzioni di Himmler i 100.000 prigionieri di Birkenau avrebbero dovuto
rappresentare la mano d’opera per la futura colonia di Auschwitz nel progetto di
germanizzazione delle terre conquistate all’est.
C’è da dire che la costruzione e il funzionamento dello stabilimento I. G.
Farben costò la vita a 30.000 prigionieri; costruito in prossimità di importanti
giacimenti di carbon fossile, avrebbe dovuto produrre 30.000 tonnellate annue di
gomma sintetica e 700.000 tonnellate al mese di benzina, sfruttando la
manodopera degli schiavi di Auschwitz; ma fu un fallimento totale: la Farben vi
spese 900 milioni di marchi per produrre una modesta quantità di benzina e
neanche un chilo di gomma.
Fra marzo e giugno 1943 furono portati a termine cinque grandi forni crematori
da tre camere ognuno. Ad Auschwitz si impiegò su vasta scala il gas Zyklon B per
l’uccisione dei deportati nelle camere a gas, e ciò sia in seguito ai non pochi
problemi psicologici determinati nei componenti dei kommandi addetti alla
fucilazone di migliaia di ebrei, sia perché sarebbe stato impossibile eliminare
con le fucilazioni il grande numero di persone preventivato.
Nel processo David Irving – Lipstadt, iniziato a Londra l’11 gennaio 2000, la
lettura della perizia tecnica sui forni crematori impiegati ad Auschwitz ha
qualcosa di agghiacciante:
Dopo una fase di preriscaldamento il forno non necessiterà più di combustibile
grazie al calore prodotto dai cadaveri… ma per consentirgli di restare a una
temperatura costante e elevata sarebbe necessaria, ogni tanto, l’introduzione di
corpi ben nutriti, perché le alte temperature sono garantite esclusivamente
attraverso l’immissione di grasso umano.
Il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa liberava Auschwitz. A Monowitz trovarono 500
prigionieri ammalati impiegati nella fabbrica I. G. Farben. Nel campo
principale, 1200 prigionieri erano in tali condizioni di salute da non potersi
unire ai 60.000 inviati verso occidente con le “marce della morte”; a Birkenau
restavano 5.800 internati. Sperando di evitare la disastrosa propaganda seguita
alla liberazione del lager di Majdanek, dove oltre alle camere a gas i russi
avevano trovato 820.000 scarpe, i nazisti avevano fatto esplodere con la
dinamite le camere a gas, i crematori e 32 baracche di deposito. Ma nelle
quattro inspiegabilmente non distrutte trovarono 5525 paia di scarpe da donna,
3800 paia di scarpe da uomo, 348.820 abiti da uomo, 836.255 abiti da donna,
13.964 tappeti, 69.848 piatti, montagne di spazzolini da denti, pennelli da
barba, occhiali, stampelle e sette tonnellate di capelli umani!
Ad Auschwitz furono imprigionati e ammazzati ebrei di ogni parte d’Europa e sul
numero di ammazzamenti rimane tuttora il mistero. Durante il processo di
Norimberga fu ripetutamente chiesto a Höss, il comandante di Auschwitz dal 1941
al dicembre 1943, il numero dei prigionieri assassinati: non fece altro che
ripetere la cifra indicata da Eichmann, che stimava in due milioni e mezzo gli
ebrei sterminati, ai quali andava aggiunto un altro mezzo milione morto per
malattia, inedia, sfinimento per lavoro. Come in tutti i lager importanti, anche
ad Auschwitz imperava una banda di criminali in camice bianco; qui agli ordini
del famigerato dottor Mengele, il più sadico e infame medico criminale al quale,
in questo lager, non mancava certo il materiale per i suoi ignobili esperimenti.